domenica 19 giugno 2011

Istat: nell'industria gli eco-investimenti sono il 3,8% del totale, scarsi nel settore rifiuti


Gli investimenti per la protezione dell'ambiente dell'industria italiana rappresentano il 3,8 per cento del totale degli investimenti lordi fissi realizzati e sono particolarmente scarsi nel settore rifiuti.


Lo sottolinea l'Istat che, nel suo rapporto "Gli investimenti per la protezione dell'ambiente delle Imprese Industriali", rileva come nel 2008 la spesa complessiva per investimenti ambientali delle imprese dell'industria in senso stretto sia risultata pari a 1.853 milioni di euro, di cui 1.464 milioni per gli investimenti in impianti ed attrezzature di tipo end-of-pipe e 389 milioni di euro per quelli in impianti ed attrezzature a tecnologia integrata.

Inoltre, gli investimenti per la protezione dell'ambiente per addetto sono risultati, in media, pari a 407 euro. Anche nel 2008. osserva l'Istat, gli investimenti end-of-pipe continuano a rappresentare la componente più rilevante degli investimenti per la protezione dell'ambiente, con un'incidenza del 79 per cento sul totale, a fronte di un 21 per cento relativo agli investimenti integrati, costituiti da investimenti ambientali collegati a tecnologie più avanzate.

Il quadro statistico del 2008 conferma che le imprese industriali realizzano prevalentemente investimenti atti a rimuovere l'inquinamento dopo che questo è stato prodotto, piuttosto che integrare i propri impianti con tecnologie più "pulite", che contribuiscono a rimuovere alla fonte l'inquinamento generato dal processo produttivo.

La spesa ambientale è poi concentrata (43,1 per cento) in interventi di protezione e recupero del suolo, protezione delle acque di falda, abbattimento del rumore, protezione delle radiazioni. Gli investimenti per la protezione del clima e la qualità dell' aria rappresentano invece il 24 per cento del totale, mentre l' Istat registra una bassa incidenza per la realizzazione di impianti e attrezzature per la gestione dei rifiuti (13 per cento).


Crescono gli investimenti nelle eco energie

Come proprio nelle ultime ore daBloomberg News, il gruppo Ernst & Young qualche tempo fa avrebbe condotto uno studio dal quale sarebbe emersa la convinzione che, già a partire dal prossimo 2011, gli investimenti in tecnologie pulite da sfruttare soprattutto nel comparto delle auto elettriche, subiranno una consistente accelerazione in grado di supportare lo sviluppo complessivo delle energie rinnovabili su fronte internazionale.
La notizia sembra dare, quindi, ottimi margini di movimento a tutte le aziende che operano nel settore, in quanto in base a quanto stabilito dalla Ernst e Young, oltre che per mano di aziende private e di privati cittadini, l’accelerazione degli investimenti eco-energetici verrà alimentato anche e soprattutto grazie ad investimenti messi in opera da alcuni leader pubblici , ed in particolare da Cina e Regno Unito.
Le rinnovabili sembrano divenire, quindi, una vera e propri fonte di guadagno costante, difatti sono numerosi anche gli investimenti supportati da Paesi emergenti come il Brasile, che continuano a puntare su un’economia a basso livello di inquinamento.
Un’ottima notizia che rincuora non poco cittadini e ambientalisti di tutto il mondo, difatti come sottolineato dalla Ernst & Young, il vero punto di svolta si avrà soprattutto grazie ai continui investimenti governativi in ambito delle tecnologie pulite, asserendo però al contempo che anche a livello imprenditoriale c’è un’accelerazione delle attività di investimento e di acquisizione delle medesime conoscenze in ambito eco-energetico.
In ogni caso, però, la società non ha voluto annunciare alcuna previsione rispetto ai numeri effettivi che si potrebbero registrare nei prossimi anni.