domenica 19 giugno 2011

Crescono gli investimenti nelle eco energie

Come proprio nelle ultime ore daBloomberg News, il gruppo Ernst & Young qualche tempo fa avrebbe condotto uno studio dal quale sarebbe emersa la convinzione che, già a partire dal prossimo 2011, gli investimenti in tecnologie pulite da sfruttare soprattutto nel comparto delle auto elettriche, subiranno una consistente accelerazione in grado di supportare lo sviluppo complessivo delle energie rinnovabili su fronte internazionale.
La notizia sembra dare, quindi, ottimi margini di movimento a tutte le aziende che operano nel settore, in quanto in base a quanto stabilito dalla Ernst e Young, oltre che per mano di aziende private e di privati cittadini, l’accelerazione degli investimenti eco-energetici verrà alimentato anche e soprattutto grazie ad investimenti messi in opera da alcuni leader pubblici , ed in particolare da Cina e Regno Unito.
Le rinnovabili sembrano divenire, quindi, una vera e propri fonte di guadagno costante, difatti sono numerosi anche gli investimenti supportati da Paesi emergenti come il Brasile, che continuano a puntare su un’economia a basso livello di inquinamento.
Un’ottima notizia che rincuora non poco cittadini e ambientalisti di tutto il mondo, difatti come sottolineato dalla Ernst & Young, il vero punto di svolta si avrà soprattutto grazie ai continui investimenti governativi in ambito delle tecnologie pulite, asserendo però al contempo che anche a livello imprenditoriale c’è un’accelerazione delle attività di investimento e di acquisizione delle medesime conoscenze in ambito eco-energetico.
In ogni caso, però, la società non ha voluto annunciare alcuna previsione rispetto ai numeri effettivi che si potrebbero registrare nei prossimi anni.

domenica 24 aprile 2011

Energie rinnovabili: l’italiana Enel Green Power investe 6,4 miliardi di euro

Grandi novità per le energie rinnovabili italiane. Enel Green Power, uno dei principali operatori internazionali nel settore delle eco-energie, ha infatti annunciato di voler investire oltre 6,4 miliardi di euro entro il 2015, al fine di sviluppare impianti in grado di generare energia elettrica da fonti pulite quali l’eolico, il solare e altri elementi rinnovabili. A dichiararlo, è stato lo stesso amministratore delegato.


Energie rinnovabiliI manager della compagnia hanno già precisato che buona parte dei maxi investimenti previsti serviranno a sviluppare un impianto di produzione dipannelli solari nella provincia di Catania, dove la società intende pertanto concentrare sforzi piuttosto significativi. Oltre agli investimenti italiani, Enel Green Power n  on ha ovviamente perso di vista gli impieghi e l’espansione internazionale, con obiettivi territoriali parzialmente miranti all’Europa e al Nord e Sud America.
Tornando a parlare del progetto catanese, Enel Green Power ha invece affermato che la sola prima fase del piano di realizzazione dell’impianto avrà un costo approssimativo di circa 300 milioni di euro, mentre le successive fasi di espansione dell’unità impatteranno sul progetto per un totale di altri 500 milioni di euro.
La compagnia ha infine ribadito l’intenzione di espandersi in maniera particolarmente insistente in alcuni mercati ben individuati, quali Spagna, Francia, Grecia, Turchia e Romania.



venerdì 18 marzo 2011

Business fotovoltaico a rischio Eco-investimenti per 6,5 mld

Allarme sugli investimenti nelle centrali a fonti rinnovabili, soprattutto nel segmento dell'energia fotovoltaica. Mentre si parla di un "rischio bolla" per il peso che la corsa agli incentivi all'ecoenergia avrà sulla bolletta elettrica di tutti i consumatori, gli investitori frenano dopo le tre sentenze della Corte costituzionale sulle norme regionali che rendevano più semplice l'iter di autorizzazione delle centrali solari. L'Anie (la federazione confindustriale dell'industria elettrica ed elettronica) è in allarme: queste incertezze hanno spinto molte banche a congelare i finanziamenti.

Le dimensioni del mercato sono importanti. Secondo la ricerca «Energia rinnovabile» che il centro studi milanese Althesys presenta nell'ambito del progetto Irex, e che Il Sole 24 Ore può anticipare, negli ultimi due anni le società dell'energia "verde" hanno condotto 389 operazioni industriali e investimenti. «Questi investimenti, indotti dagli incentivi più appetitosi al mondo (dopo che Spagna e Germania li hanno ridotti), hanno posto l'Italia in testa per attrattività e come tasso di crescita nel segmento dell'energia pulita – osserva Alessandro Marangoni, docente alla Bocconi e coordinatore del gruppo di ricerca dell'Althesys – con impegni per 6,5 miliardi di euro che hanno portato 4.127 megawatt di nuovi impianti».

I segnali fanno presagire un blocco degli investimenti. Un indicatore viene dalle sentenze 119, 120 e 124 della Corte costituzionale (si veda Il Sole 24 Ore del 27 marzo) nelle quali sono state dichiarate incostituzionali le leggi regionali con cui Puglia e Calabria facilitavano le autorizzazioni. «In Puglia le banche hanno già da qualche settimana sospeso le pratiche di finanziamento per quei progetti per i quali era prevista solamente la denuncia di inizio attività (Dia)», afferma l'Anie. «Rischia di essere danneggiato l'intero sviluppo del mercato, mettendo in serio pericolo i 17mila posti di lavoro creati finora».

Secondo Andrea Gemme, presidente dell'Associazione energia dell'Anie, «l'industria fotovoltaica ha già pianificato per il solo 2010 oltre 2,5 miliardi di euro di investimenti che porterebbero alla creazione di almeno 3mila nuovi posti di lavoro lungo tutta la filiera. Investimenti che a causa dei pronunciamenti della Consulta saranno rallentati, se non bloccati». Altri motivi di freno vengono dall'incertezza sui futuri incentivi (di sicuro più bassi) e dal fatto che non ci sono ancora le linee guida nazionali sugli impianti fotovoltaici attese dal 2003.

Conferma lo studio Althesys che «in sintesi, è necessaria una politica industriale di ampio respiro che deve riguardare i processi autorizzativi e la pianificazione territoriale, i sistemi di incentivazione, le infrastrutture di rete, le misure per favorire il consolidamento delle imprese; la promozione e il coordinamento della ricerca». Qualche giorno fa Paride De Masi – coordinatore energia rinnovabile in Confindustria – sottolineava che «sarebbe un vero peccato rinunciare agli oltre 250mila nuovi posti di lavoro e ai circa 100 miliardi di euro d'investimenti che, secondo uno studio Bocconi e Gse, si realizzerebbero entro il 2020».

Tuttavia la corsa agli impianti indotta dai sussidi – avvertiva Luciano Barra, del ministero dello Sviluppo economico – inonda le regioni di richieste di autorizzazione intasando gli iter autorizzativi. Oggi ci sono domande per allacciare alla rete elettrica 75mila megawatt di impianti eolici e 10mila megawatt fotovoltaici.

Secondo i calcoli dell'Enea, l'entità complessiva dell'incentivazione in futuro dovrebbe aggirarsi sui 3,5 miliardi l'anno, e per Arrigo Burello, vicepresidente dell'Assolterm e presidente del Cisert, i sussidi sono sbilanciati a favore del fotovoltaico quando si potrebbe aiutare un maggiore ricorso all'energia pulita ricavata dai pannelli solari termici (quelli che producono acqua calda e non elettricità), con un risparmio notevole sulle bollette degli italiani.



Fonte

venerdì 28 gennaio 2011

IL SENATO APPROVA I RENEWABLE ENERGY TAX INCENTIVES

Un importante segnale per le energie rinnovabili arriva dal Senato americano, con l’approvazione del Renewable Energy Tax Incentives che garantisce, qualora la norma fosse approvata anche dal Parlamento e poi dal presidente Obama, l’estensione alle industrie che producono bioetanolo dei sussidi economici per la generazione di energia da fonte rinnovabile. La quantità di fondi raccolti grazie a questa tassa potrebbe raggiungere gli 858 miliardi di dollari grazie ai quali eolico, fotovoltaico, solare e le altre fonti alternative potrebbero beneficiare di sovvenzioni federali per lo sviluppo e la gestione di nuovi impianti, con un valore  di imposta pari al 30% del valore del progetto.  La decisione approvata in Senato, inclusa nel pacchetto di stimolo del 2009 in sostegno al mercato statunitense delle rinnovabili, permetterebbe di rimettere in moto un settore ancora colpito dalla crisi economica globale e in cui gli investimenti procedono a rilento. 

“L’estensione del regime di sostegno al fotovoltaico permetterà all’industria di rimanere uno dei settori in più rapida crescita negli Stati Uniti, meritevoli di aver creato migliaia di posti di lavoro su tutto il territorio” ha commentato dopo l’approvazione il portavoce della Solar Energy Industries Association, ribadendo la necessità che anche il Parlamento proceda tempestivamente all’approvazione della manovra per poi inviarla, in ultima istanza, al presidente Obama, cui spetta l’ultima parola.  L’iniziativa di legge prevede, ad esempio, che per le industrie di bioetanolo sia resa disponibile una sovvenzione economica nell’ordine dei 45 centesimi di dollaro per gallone prodotto e miscelato.
 

giovedì 20 gennaio 2011

Eco Commercialista: L’energia prodotta da fonti rinnovabili è soggetta...

Eco Commercialista: L’energia prodotta da fonti rinnovabili è soggetta...: "La tariffa fissa omnicomprensiva riconosciuta ai produttori di energia da fonti rinnovabili è soggetta a IVA se percepita da un soggetto che..."

mercoledì 19 gennaio 2011

Bioimpresa: Distributori automatici di latte per uno sviluppo ...

Bioimpresa: Distributori automatici di latte per uno sviluppo ...: "Distributori automatici per la vendita diretta di latte appena munto. Se ne parlerà domani alle 17,30 presso la Sala degli Specchi (Palazzo ..."

lunedì 6 dicembre 2010

INVESTIMENTI NELLE RINNOVABILI:LA CINA BATTE GLI USA

La corsa allo sviluppo della Repubblica Popolare cinese ha dato i suoi frutti e per la prima volta nella storia degli investimenti nelle energie low carbon il gigante asiatico si trova in una posizione di vantaggio rispetto agli Stati Uniti .
Nell'anno passato Pechino ha investito 34,6 miliardi dollari nell'economia delle rinnovabili contro i 18,6 miliardi degli Usa che si aggiudicano così il secondo posto nella classifica globale dell'organizzazione. Questo scavalcamento per Phillis Cuttino (Direttore della campagna Global Worming dell'Ong ) è da attribuire ad una mancanza di forti politiche statunitensi a sostegno alle energie verdi, carenti in sistemi di incentivazione ad hoc basati sui premi alla produzione e di una legislazione nazionale sul clima che fissi uno standard energetico nazionale.
Nel complesso, gli investimenti nel settore sono diminuiti di circa il 6,6 per cento nel 2009 in tutto il mondo a causa della recessione , segnando i 162 miliardi dollari, ma si tratterebbe di una tendenza provvisoria e già per il 2010 si dovrebbe parlare di una risalita a 200 miliardi di dollari. A rendere particolarmente attraente la Cina la scelta del governo di adottare dei target nazionali per l' energia rinnovabile, compresi i mandati per 30GW sia che dall'eolico che dalle biomasse entro il 2020, e la realizzazione di un feed-in-tariff per i progetti di sfruttamento del vento e si appresta a lanciare misure simili nel campo del fotovoltaico . Per adesso, spiega il rapporto il Paese Stelle e Strisce , deve accontentarsi di mantenere un vantaggio marginale sul totale della capacità installata, con 53,4 GW ma, secondo gli analisti, se le tendenze attuali continuassero, sarà questione di pochi mesi prima che venga sorpassata anche in questo campo dalla Repubblica Popolare già a quota 52,5 GW.
Seguono i capofila, la Gran Bretagna con 11,2 miliardi di dollari , e la Spagna con 10,4 miliardi , ossia tutti i Paesi con forti quadri politici a livello nazionale e dentro al mercato del carbonio. Discorso diverso invece per il tasso di incremento che incorona prima la Turchia con un ottimo più 178%, seguita da Brasile(+148%), Cina (+148%), Gran Bretagna (+127). ""Anche nel bel mezzo di una recessione globale, il mercato per l'energia pulita ha registrato una crescita impressionante""<ha continuato Cuttino. I Paesi stanno gareggiando per la leadership.
SANNO CHE INVESTIRE NELL'ENERGIA PULITA DA LA POSSIBILITA' DI RINNOVARE LA BASI DI PRODUZIONE E CREARE OPPORTUNITA' DI EXPORT, POSTI DI LAVORO E BUSINESS.
PER IL "BEL PAESE" LA SITUAZIONE NON RISERVA GRANDI SORPRESE:CON I SUOI 9,8GW DI CAPACITA' RINNOVABILE E I 2,6 MILIARDI DI DOLLARI INVESTITI SI AGGIUDICA IL NONO POSTO NELLA CLASSIFICA GENERALE PUR DIMSTRANDO NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI UN TASSO DI CRESCITA DEGLI STESSI INVESTIMENTI DEL 110%.